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Mobilità elettrica out of the box

Zaptec Svizzera ha dato un nuovo impulso alla vendita di stazioni di ricarica per auto elettriche. La chiave del successo: la connessione intelligente dell’hardware. Abbiamo intervistato il co-founder Marco Mangani ad Au-Wädenswil per sapere come IoT (Internet of Things) ha potenziato il suo business.

Uta Engelmann

24 marzo 2023 . Tempo di lettura: 5 minuti

Un carrello elevatore si sposta sulla moquette per posizionare un pallet pieno di box di ricarica in un punto ben preciso del pavimento delimitato da nastro adesivo. Questo ampio ufficio degli anni ’70, in precedenza open space, funge ora da magazzino temporaneo per l’hardware consegnato. L’ex start-up si è appena trasferita qui dalla piccola sede di 18 metri quadri in cui ha visto la luce. Alcune scatole non sono state ancora aperte ed è stato allestito soltanto l’essenziale: postazioni di lavoro, macchina per il caffè, tavolo da ping-pong. Non sembra tuttavia che ci si voglia mettere troppo comodi qui.

«Niente è perfetto», afferma Marco Mangani. «Se qualcosa ci disturba, cerchiamo di migliorarlo il prima possibile.» La produzione delle stazioni di ricarica è stata automatizzata, le componenti interne sono state modificate e il design è stato ottimizzato. Il co-founder della società affiliata e CTO di Zaptec Svizzera fornisce regolarmente aggiornamenti e feedback alla società madre in Norvegia per migliorare costantemente il prodotto. Ammiccando un sorriso, afferma che ciò viene apprezzato a volte più, altre volte meno.

Gli ordini arrivano con un ritmo sostenuto: nella nuova sede c'è finalmente spazio sufficiente per riporre le numerose stazioni di ricarica.

Il tempismo è stato perfetto per Mangani nel momento in cui, insieme al partner Florian Kienzle, ha deciso di mettersi in proprio puntando pienamente sulla mobilità elettrica. «Ho detto a mia moglie: ci sono treni che passano una volta sola nella vita. Se non colgo questa occasione, me ne pentirò.» Negli ultimi tre anni, Zaptec ha venduto 120 000 stazioni di ricarica in tutta Europa. E il futuro sembra promettere molto bene: lo scorso anno in Svizzera sono state immatricolate per la prima volta 40 000 nuove autovetture con motore esclusivamente elettrico. La loro quota, che al momento ammonta al 18%, è ancora gestibile, pur se la tendenza è nettamente in rialzo.

Zaptec ha puntato da subito sulla cloud

Il business dei box di ricarica non rappresenta certo una garanzia: il successo di Zaptec dipende anche dall’approccio totalmente «out of the box» adottato dall’azienda. «Guardiamo dove gli altri non guardano», afferma Mangani. Ad esempio, si è scelto di puntare da subito sulle potenzialità del cloud, che ha aperto all’azienda un ampio ventaglio di opzioni nel settore IoT. IoT e il cloud consentono a Zaptec di raggruppare tutti i dati nella «nuvola». «Qualche anno fa, molti aziende ritenevano inutili le capacità cloud.» Molti produttori continuano a operare senza cloud ancora oggi.

Le prestazioni dinamiche contano per Zaptec non solo per quanto riguarda l’installazione delle stazioni di ricarica, ma anche durante le pause di lavoro.

La tecnologia IoT consente di aumentare il numero di stazioni di ricarica collegate alla rete elettrica e Internet in base alle esigenze. Ciò offre il vantaggio decisivo che gli investimenti nell’infrastruttura di ricarica avvengono tempestivamente e non a priori: se un’azienda, ad esempio, prevede di acquistare gradualmente dieci auto elettriche nel corso dei prossimi anni, l’infrastruttura può già essere configurata da Zaptec. Tuttavia, i box di ricarica saranno installati solo dopo l’acquisto dei veicoli corrispondenti.

A seconda del numero di utenti che ricaricano contemporaneamente, la potenza disponibile viene distribuita in modo dinamico e sicuro tra le stazioni di ricarica intelligenti, evitando quindi un sovraccarico dell’infrastruttura di ricarica.

Un buon motivo per sorridere: le stazioni di ricarica di Marco Mangani sono molto richieste in Svizzera.

Un altro settore che rappresenta un valore aggiunto tangibile per i clienti è il conteggio dei consumi: le stazioni di ricarica compatibili con IoT sono in grado di registrare in tempo reale il consumo energetico dei singoli punti di ricarica e di inoltrare i dati a un sistema centrale. Ciò consente di monitorare e conteggiare con precisione i consumi senza dover leggere manualmente i singoli contatori.

«La connettività svolge un ruolo importante»

IoT offre vantaggi decisivi anche per quanto riguarda il monitoraggio e la manutenzione a distanza. «Se il dispositivo è connesso e online, possiamo risolvere l’80% dei casi di assistenza tramite la manutenzione da remoto», afferma Mangani. Naturalmente ciò è molto interessante anche dal punto di vista dei costi. 

«La connettività svolge un ruolo determinante.» Il sistema si basa sulle capacità cloud di ogni stazione di ricarica; pertanto, è cruciale che la connettività garantisca un elevato grado di disponibilità. L’infrastruttura è comunque in grado di continuare a funzionare senza intoppi anche in modalità offline: in questo caso, il sistema continua a memorizzare tutti i dati, ad esempio quanta elettricità viene utilizzata, e, non appena il collegamento è stato ripristinato, i valori vengono aggiornati.

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In futuro si vedranno stazioni di ricarica di Zaptec anche nelle aree di servizio? Mangani afferma che, fin dall’inizio, si è scelto di puntare sugli immobili privati e non sulle possibilità di ricarica pubbliche. «Per noi era chiaro: chiunque acquisti un’auto elettrica la ricarica a casa propria durante la notte, esattamente come si fa con il cellulare.» Il grande pubblico non acquisterebbe auto elettriche se non avesse la possibilità di ricaricarle a casa.

Zaptec Svizzera gestisce i suoi collegamenti IoT tramite la piattaforma Connectivity Management di Sunrise Business.

La visione di Zaptec è cambiare il mondo in meglio creando un futuro elettrico più sostenibile. Quando abbiamo chiesto a Mangani cosa pensa delle critiche secondo cui l’effettiva ecocompatibilità della mobilità elettrica dipende dal modo in cui viene generata l’elettricità, ci ha risposto: «Il bilancio energetico delle auto elettriche nel loro ciclo di vita è significativamente più positivo di quello dei motori a combustione. Riteniamo quindi che la mobilità elettrica possa dare un contributo importante alla decarbonizzazione. Naturalmente, questo ha più senso se l'elettricità è prodotta in modo sostenibile, ad esempio con un proprio impianto fotovoltaico. Nel complesso, l'auto elettrica si trova in una posizione migliore rispetto al motore a combustione per tutto il suo ciclo di vita.»

La tendenza alla mobilità elettrica proseguirà dunque senza freni? Ci sono diversi elementi che lasciano intendere un trend in crescita. Il pacchetto per il clima dell’UE prevede di vietare completamente i motori a combustione interna a partire dal 2035. Che tuttavia, un piano sopra Zaptec, abbia la propria sede una compagnia petrolifera con oltre 150 anni di storia sembra uno scherzo del destino. Chissà, magari in futuro lascerà il posto all’espansione di Zaptec.

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